Cenni storici di un'arte antica
La storia dei profumi italiani

Venezia era un fiorente centro per il commercio di spezie ed unguenti pregiati provenienti dall’Oriente. Spezie sconosciute, fragranze e resine venivano portate in Italia da viaggiatori ed esploratori che ritornavano da terre lontane. Questi nuovi ingredienti, con i loro profumi misteriosi, costituivano le materie prime necessari per dare l’impulso alla creazione e allo sviluppo dei primi profumi Italiani. La disponibilità di questi nuovi ed esotici oli e spezie, la prima conoscenza delle tecniche per mescolarli artisticamente, nonché il modo di conservarli dentro raffinati contenitori di vetro di Murano, contribuirono a far sì che Venezia divenisse un luogo naturale per le prime creazioni di profumi. Durante questo periodo iniziale, Venezia captò l’attenzione dei paesi circostanti con i suoi preziosissimi vetri di Murano. Nel 1354 si riconobbe a Vienna il valore e l’esclusività dei vetri di Murano ed una zona speciale della piazza del mercato venne riservata alla loro vendita. La fama di questi Maestri Vetrai veneziani era così grande che cominciarono ad essere chiamati in Francia, Inghilterra ed Austria. Data la loro importanza per l’economia veneziana, la loro emigrazione fu ostacolata con l’emissione della pena di morte per chi tentava di lasciare la città.

Nel 1535, il termine Profumiere o Unguentari veniva riservato espressamente ai veneziani che entravano a far parte di questo settore in rapida espansione e le prime botteghe vennero aperte e gestite dai cosiddetti Muschieri. Il Rinascimento Italiano diede poi l’impulso ad una delle più importanti applicazioni di tecnologia per il nostro settore: qui fù fondata, infatti, la prima casa editrice grazie all’invenzione della stampa.

Nel 1551, l’udinese Eustachio Celebrino, editore, scrittore e calligrafo, scrisse uno dei primissimi libri per formulare dei profumi: Opera Nova Piacevole La Quale insegna di far compositioni odorifere per far bella ciaschuna donna pubblicato a Venezia da Agustino Bindoni MDLI. Un altro testo di notevole importanza è Notandissimi Secreti de l’Arte Profumatoria scritto da Giovanventura Rosetti a Venezia nel 1555.

Oggi, Lorenzo Dante Ferro, l’ultimo dei Maestri Profumieri veneziani continua il suo antico mestiere nel suo Studio Creativo di Profumi a Gradiscutta di Varmo. Poco lontano nella tranquillità della campagna, si trova Villa Manin, la splendida residenza estiva dell’ultimo Doge di Venezia, Ludovico Manin.

Il Centro Spirituale per la Creazione di Profumi
Il Rinascimento del Profumo

Grasse, situata sulla Costa Azzurra, nel sud della Francia, era il centro spirituale per la creazione di profumi, mentre New York, Parigi e Ginevra rappresentano oggi i centri decisionali per i mercati globali. Grasse ha guadagnato un riconoscimento mondiale nella storia dovuto in larga parte all’influenza ed alla cultura di Caterina de Medici, che dopo aver sposato Enrico II, portò nel suo nuovo paese non solo una nuova e raffinata ars culinaria, ma anche la moda di indossare guanti profumati con mosco, zibetto ed ambra grigia, creati espressamente per lei da Renato Bianco, meglio conosciuto come “Renè Le Florentin”, il suo profumiere di corte. I cittadini di Grasse, nell’appassionato sforzo di dare supporto ai loro Maestri Guantai-Profumieri, incoraggiarono la coltivazione delle colline circostanti con fiori  profumati ed erbe aromatiche per ricavarne da questi oli essenziali con i quali profumare i guanti. Il successo dei loro sforzi fu così notevole, che anche quando lo stile di guanto di Grasse divenne obsoleto, la conoscenza di base della profumiera bastò ad avviare un’intera industria indipendente e in rapida crescita. Nel 1789, l’introduzione di profumi più delicati segnò una vera svolta: così Grasse passò dalla creazione di guanti profumati alla creazione di veri e propri profumi e dal guanto come veicolo al profumo nel flacone.

Uno dei grandi profumi classici
Aqua Admirabilis

Una delle opere più importanti di questo periodo fu “Aqua Admirabilis” per secoli considerato uno dei grandi profumi classici, creato dal profumiere italiano, Giampaolo Feminis. Il termine, “Eau de Cologne” nacque, semplicemente, perchè il profumo venne creato da Feminis durante il suo soggiorno a Colonia in Germania. Il profumo conteneva le più squisite note degli oli essenziali italiani quali Bergamotto, Lavanda, Limone, Arancia, Neroli, Rosmarino…Verso la fine della sua vita, Giampaolo Feminis tramandò a suo nipote l’arte del mestiere dopo il successo d’una vita avventurosa. Accettando le consegne dello zio, la prime cosa che fece al suo arrivo a Colonia, fu di cambiare il nome del profumo con il suo. Divenne così un logo conosciuto in tutto il mondo: Jean Marie Farinà Eau de Cologne. Nonostante il nome sia stato trasformato in francese, Farina rimane un cognome che vanta radici venete e con molta probabilità, il contributo personale al mondo dei profumi da parte di Gianmaria Farina è stato facilitato dagli anni giovanili trascorsi vicino a Venezia.

Il custode dei Nobili Segreti
Il Tempo è Essenziale

La storia ci ha mostrato come, attraverso i secoli, i maestri profumieri furono e continuano ad essere messaggeri di valori culturali. Il loro lavoro ci mostra chiaramente che l’impatto con le situazioni geopolitiche, le innovazioni tecnologiche ed il costume sociale, in continuo cambiamento, è stato determinante. Nella piccola enclave di Gradiscutta di Varmo, dapprima sotto il dominio della Serenissima e poi dell’Impero Asburgico, Lorenzo Dante Ferro continua a creare, con gli innumerevoli segreti alla base della formulazione, profumi di pregio e svolge il ruolo di custode dei Nobili Segreti tramandati dalla storia. La pittoresca campagna del Friuli è ricca di suggestioni naturali ed è diventata il luogo perfetto dove Lorenzo Dante Ferro crea i suoi innovativi e originali profumi destinati ad un numero ristretto di clienti e amici in ogni parte del mondo. Si tratta di una zona geografica ricca di storia legata alla Serenissima Repubblica Veneziana e all’Impero Austro-Ungarico che rivestirono un ruolo fondamentale nelle prime creazioni profumiere, contribuendo, così, all’identità ed all’unicità della qualità della vita in questa parte d’Italia.