Un messaggero di valori culturali
Lorenzo Dante Ferro, Il Maestro Profumiere

I Maestri Profumieri risaltano di una luce particolare, dovuta all’esiguità del loro numero. Al mondo si conta, infatti, appena un centinaio di soci con numerose responsabilità sociali e alcuni importanti privilegi. La natura stessa della loro arte, sviluppata con cura ed applicazione dopo lunghi anni di studio, consente ai giovani profumieri di identificare e memorizzare centinaia di materie prime naturali provenienti da ogni parte del mondo. Tutto ciò è fondamentale per la conoscenza assoluta di ogni singolo ingrediente: dai metodi di coltivazione alla raccolta, alla sua trasformazione ed evaporazione per poter comporre una formulazione originale di qualità, recante in presso lo stile del compositore stesso.

Certamente l’arte della profumeria, si può definire una fusione perfetta di scienza ed arte. Solamente dopo un apprendistato di anni di studio ed esperienza, e dopo numerosi ed importanti incarichi presso le celebri case essenziere internazionali, si conquista il privilegio del titolo di Maestro Profumiere. Il successo del lavoro svolto n’è la patente autentica, indipendentemente dall’autonomina. In questo mondo non vi è spazio per l’improvvisazione o il dilettantismo in quanto trattasi di un’arte tramandata in segretezza da molti secoli. I Maestri Profumieri utilizzano numerosi ingredienti provenienti sia da nazioni ricche sia da nazioni povere per comporre e fondere assieme nel profumo quasi un pensiero d’unità, come di missione personale.

Proprio in questi momenti il Maestro Profumiere può, a buon diritto, considerarsi ambasciatore del mondo nella sua rutilante diversità per formare una completezza assoluta. Egli diventa così il simbolo di ogni persona che, in un percorso a ritroso, ha contribuito alla creazione del profumo: da chi ha coltivato il campo a chi ha raccolto il fiore, fino ad arrivare al distillatore che ha estratto l’olio essenziale che diverrà uno dei tanti componenti preziosi della miscela. Viene a crearsi, così, una visione d’insieme di forte intensità poetica, che riesce a comunicarci che una bottiglia di profumo “vibra” ad una frequenza molto più alta di ciò che può considerarsi un semplice capriccio. Il profumo è un autentico mezzo espressivo, vivo, che contiene un mondo.

Lorenzo Dante Ferro ha la fortuna d’essere uno di questi cento Maestri Profumieri. Avendo pienamente meritato il titolo, è uno dei rarissimi creatori e produttori di profumi originali per distribuzione limitata ed esclusiva. A seguito di anni d’esperienze e d’incarichi internazionali nei più importanti centri profumieri come Zurigo, Grasse, Londra, New York, Bruxelles e Parigi ha scelto di creare in proprio, ritornando alle origini.

Questa scelta è stata sofferta ma fondamentale: la decisione di creare profumi di altissima qualità secondo la grande tradizione italiana è avvenuta, quando nessun altro avrebbe osato questo passo, che predestinava ad una vera nicchia di mercato. Nel 1982, ha fondato la sua azienda artigianale, stabilendo il suo Studio Creativo ed i Laboratori di Produzione in due piccoli paesi del nord-est italiano fra Venezia e Trieste. In questi luoghi, ancora intatti per certi aspetti storico-naturalistici, egli ha trovato la fonte d’ispirazione come, del resto, vi trovarono spunto artisti del calibro di Leonardo da Vinci e poeti e scrittori come Ippolito Nievo, Ernest Hemmingway, Elio Bartolini e  Sergio Maldini.